Commentario abbreviato:Ecclesiaste 2:1Capitolo 2 La vanità e il dolore dell'allegria, del piacere sensuale, della ricchezza e dello sfarzo Ec 2:1-11 L'insufficienza della sapienza umana Ec 2:12-17 Vivere in questo mondo secondo la volontà di Dio Ec 2:18-26 Versetti 1-11 Salomone scoprì molto presto che l'allegria e il piacere non sono che insoddisfazioni. Forse rende veramente felici la rumorosa e caduca allegria? I diversi atteggiamenti del cuore degli uomini per cercare la soddisfazione nelle cose del mondo, e il loro dedicarsi a una cosa e poi all'altra, sono come l'inquietudine di un uomo in uno stato febbrile. Goderne è come darsi al vino perché poi se ne proveranno le dolorose conseguenze. I poveretti, quando si sentono interpellati, subito si rattristano. Ma il rimedio a tutto ciò è nel fermarsi a riflettere su essi. Tutto è vanità e un inseguire il vento: e così alla fine anche noi la penseremmo come Salomone. Avendo di che cibarci e vestirci, accontentiamoci di questo. La saggezza umana è una grande sapienza e una provata conoscenza umana, ma ogni piacere terreno, quando non condiviso con le migliori benedizioni, non fa altro che lasciare la mente in uno stato ansioso e insoddisfatto. La felicità non deriva dalla situazione in cui crogioliamo: solo attraverso Gesù Cristo la beatitudine finale può essere raggiunta. Riferimenti incrociati:Ecclesiaste 2:1Ec 2:15; 1:16,17; 3:17,18; Sal 10:6; 14:1; 27:8; 30:6,7; Lu 12:19 Dimensione testo: |