Nuova Riveduta:

Ecclesiaste 2:1

Vanità dei piaceri, delle ricchezze e del lavoro
(Lu 16:19-26; Mt 16:26-27) 1Gv 2:15-17
Io ho detto in cuor mio: «Andiamo! Ti voglio mettere alla prova con la gioia, e tu godrai il piacere!» Ed ecco che anche questo è vanità.

C.E.I.:

Ecclesiaste 2:1

Io ho detto in cuor mio: «Vieni, dunque, ti voglio mettere alla prova con la gioia: Gusta il piacere!». Ma ecco anche questo è vanità.

Nuova Diodati:

Ecclesiaste 2:1

Piaceri e ricchezze non procurano felicità
Io ho detto in cuor mio: «Vieni ora, ti voglio mettere alla prova con la gioia, e tu godrai il piacere». Ma ecco anche questo è vanità.

Riveduta 2020:

Ecclesiaste 2:1

I piaceri e le ricchezze non procurano la felicità
Io ho detto in cuor mio: “Andiamo! Io ti voglio mettere alla prova con la gioia, e tu godrai il piacere!”. Ma ecco che anche questo è vanità.

La Parola è Vita:

Ecclesiaste 2:1

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Ecclesiaste 2:1

I piaceri e le ricchezze non procurano la felicità
Io ho detto in cuor mio: 'Andiamo! Io ti voglio mettere alla prova con la gioia, e tu godrai il piacere!' Ed ecco che anche questo è vanità.

Ricciotti:

Ecclesiaste 2:1

Vanità de' piaceri.
Dissi [allora] in cuor mio: «Suvvia, nuoterò nelle delizie e godrò la felicità!». E m'accorsi che pur questo è vanità.

Tintori:

Ecclesiaste 2:1

Vanità del piacere
Io dissi in cuor mio: «Vo' andare a tuffarmi nelle delizie, a godere i piaceri». Ma riconobbi che anche questo è vanità.

Martini:

Ecclesiaste 2:1

Vanità de' piaceri, delle ricchezze, dei grandi edificj, e dei tesori accumulati per un erede non conosciuto.
Io dissi in cuor mio: Anderò a provarla copia delle delizie, e a godere dei beni. E riconobbi, che questo pure è vanità.

Diodati:

Ecclesiaste 2:1

IO ho detto nel cuor mio: Va' ora, io ti proverò con allegrezza, e tu goderai del bene; ma ecco, questo ancora è vanità.

Commentario abbreviato:

Ecclesiaste 2:1

Capitolo 2

La vanità e il dolore dell'allegria, del piacere sensuale, della ricchezza e dello sfarzo Ec 2:1-11

L'insufficienza della sapienza umana Ec 2:12-17

Vivere in questo mondo secondo la volontà di Dio Ec 2:18-26

Versetti 1-11

Salomone scoprì molto presto che l'allegria e il piacere non sono che insoddisfazioni. Forse rende veramente felici la rumorosa e caduca allegria? I diversi atteggiamenti del cuore degli uomini per cercare la soddisfazione nelle cose del mondo, e il loro dedicarsi a una cosa e poi all'altra, sono come l'inquietudine di un uomo in uno stato febbrile. Goderne è come darsi al vino perché poi se ne proveranno le dolorose conseguenze. I poveretti, quando si sentono interpellati, subito si rattristano. Ma il rimedio a tutto ciò è nel fermarsi a riflettere su essi. Tutto è vanità e un inseguire il vento: e così alla fine anche noi la penseremmo come Salomone. Avendo di che cibarci e vestirci, accontentiamoci di questo. La saggezza umana è una grande sapienza e una provata conoscenza umana, ma ogni piacere terreno, quando non condiviso con le migliori benedizioni, non fa altro che lasciare la mente in uno stato ansioso e insoddisfatto. La felicità non deriva dalla situazione in cui crogioliamo: solo attraverso Gesù Cristo la beatitudine finale può essere raggiunta.

Riferimenti incrociati:

Ecclesiaste 2:1

Ec 2:15; 1:16,17; 3:17,18; Sal 10:6; 14:1; 27:8; 30:6,7; Lu 12:19
Ge 11:3,4,7; 2Re 5:5; Is 5:5; Giac 4:13; 5:1
Ec 8:15; 11:9; Is 50:5,11; Lu 16:19,23; Giac 5:5; Tit 3:3; Ap 18:7,8

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